San Pietro di Feletto (TV) - 20 luglio 2015


Pieve di San Pietro di Feletto (secolo XII)

La Pieve di Feletto dedicata a San Pietro Apostolo, già citata in un documento del 1124, compare nel XII sec. fra le 36 pievi della Diocesi di Ceneda ma è probabile che un edificio cristiano sorgesse in questo luogo già nell'VII secolo, in epoca longobarda, su di un sito votivo di epoca romana.
L'ampio porticato ligneo della pieve si affaccia su di un panorama di rara bellezza e protegge la parte inferiore della facciata tripartita, affrescata da raffigurazioni di gusto popolare, caratterizzata dalla rara iconografia del Cristo della Domenica, suggestivo monito della sacralità del riposo domenicale.
L'interno (rimaneggiato dopo il terremoto del 1873) conserva affreschi di vario stile: il romanico di forte impronta locale della navata centrale; il tardogotico del ciclo nella splendida cappella di San Sebastiano; l'impianto barocco dell'altare maggiore.
L'abside della chiesa di San Pietro presenta fra le più antiche testimonianze di affreschi della diocesi cenedese sul tema del Cristo Pantocratore tra la Madonna e San Pietro Apostolo.


Parco

L'antica Pieve di San Pietro (XII - XIII sec.) sorge su di un lieve promontorio affiancato ad est su di uno splendido panorama collinare e a sud verso terreni agricoli, luogo dell'attuale parco, in origine caratterizzati da una caratteristica 'dolina': avallamento naturale del terreno causato dall'erosione delle acque tipico della morfologia collinare morenica del territorio del Feletto.
Nella seconda metà del 1900 la creazione del cimitero, l'allargamento della strada provinciale con la relativa alta scarpata e la realizzazione di un campo da calcio avevano profondamente alterato l'originario rapporto dell'area con la Pieve e con l'abitato circostante.
La realizzazione dell'attuale parco ha consentito la ricostruzione dell'originaria morfologia del terreno, digradante dalla chiesa verso l'avallamento naturale, restituendo all'uso collettivo uno spazio sempre fruibile, fondamentale per rafforzare il centro della frazione di San Pietro e riconferire l'antico rilievo alla millenaria Pieve.
Sul fondo del parco, rialzato di circa due metri rispetto al piano del preesistente campo da calcio, un'arena sterrata allude all'antica dolina e definisce uno spazio per manifestazioni collettive servito da un basso edificio incassato nel terreno dal cui terrazzo si gode di una pregevole vista del complesso ecclesiastico. Tale edificio, realizzato riducendone al minimo l'interferenza visiva con la chiesa, offre, oltre ai necessari locali di servizio, un elemento d'attrazione e sosta per la zona sud del parco, altrimenti marginale.
Oltre ai percorsi e agli arredi, l'intervento ha previsto la messa a dimora di una macchia di essenze locali (roveri, carpini, frassini e altre) a costituire il primo nucleo di una macchia alberata tipica di questi luoghi noti da sempre per i floridi boschi.


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