Pieve di Soligo (TV) - 10 agosto 2011


chiesa arcipretale con campanile

È il più importante edificio di culto della città, posto sulla riva sinistra del Soligo detta "Pieve del Contà" (perché soggetta ai Contadi di Cison e Collalto). La prima attestazione della chiesa, dedicata a S. Maria, risale al 18 settembre 1192. L'antica parrocchiale in stile romanico e ad unica navata, aveva la facciata rivolta verso il fiume Soligo, fu demolita nel 1924 per fare posto all'attuale edificio. L'antico campanile, ormai perciolante, venne demolito insieme alla chiesa. Il nuovo edificio, la cui prima pietra venne posta il 9-9-1906, si deve all'architetto Domenico Rupolo che lo disegnò in stile neoromanico. Durante la prima guerra mondiale i lavori furono interrotti e la chiesa fu consacrata nel 1924. La facciata, in mattoni a vista, presenta sul portale un rosone e una tribuna con cinque pinnacoli "a tempietto", l'interno a tre navate, è impreziosito da accurate decorazioni pittoriche in stile rinascimentale opera di Ferdinando Forlati. La navata centrale è sorretta da una serie di arcate a stretti pilastri, sopra le navate laterali corrono i matronei con gallerie ad archetti. All'interno spiccano l'altare settecentesco di Bortolo Bettamelli, la pala dell'"Assunzione di Maria" di Francesco da Milano datata 1540, la scultura "Vergine con Gesù Bambino" e gli affreschi di Marta Sammartini, il gruppo scultoreo della "Crocifissione" e la statua di "S. Antonio" di G. Possamai. Sulla navata destra tomba di Giuseppe Toniolo.


Candido fiore di bellezza e di fede tu ti slanci verso il cielo o magnifica torre che l'attività sollecita e infaticabile del pastore e la generosità inesauribile dei parrocchiani hanno voluta e su di te si accolgono le benedizioni ed i voti del cielo e della terra perché tu sorca a scongiurare tutte le guerre e a cantare la pace in una unione mirabile di anime e di cuori e in una professione coraggiosa di fede cristiana per iddio per la chiesa per la patria. 23-10-1955


Agli alpini caduti in tutte le guerre che con il loro sacrificio hanno additato alle generazioni future valori di umanità di civiltà di libertà contribuendo alla conquista ed al consolidamento del progresso civile e sociale affinché la madre di Dio e degli uomini vigili perché il loro olocausto non sia stato vano l'alpino comm. Alfredo Battistella a perenne memoria dedica. 29-5-1983


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