Ambito culturale: edificio rinascimentale (XVI sec.)
Il Tempietto fu progettato da Andrea Palladio su commissione di Marc'Antonio Barbaro, come
ricordato nella trabeazione del portico d'ingresso, ed ebbe la doppia funzione di cappella della
famiglia Barbaro e di chiesa parrocchiale per il borgo. L'edificio presenta una pianta rotonda,
sormontata da una cupola, sulla quale in corrispondenza degli assi si aprono le cappelle. Le due
statue che affiancano la gradinata, raffiguranti la Fede e la Carità, sono opere dello scultore
Orazio Marinali da Bassano (1643-1720), mentre il complesso decorativo scultoreo viene attribuito
come ideazione e direzione ad Alessandro Vittoria.
Villa Barbaro
Ambito culturale: edificio rinascimentale (XVI secc.)
Il Palladio, nel progettare la villa, si avvalse di un fabbricato già esistente, al quale
affiancò i due corpi delle barchesse, integrandoli armonicamente in un'architettura compatta. Il
progetto originale è fedele alle immagini riportate nei "Quattro Libri" del Palladio, dove si
specifica che la "fabbrica" apparteneva a "Monsignor Reverendissimo Eletto di Aquileia e al
Magnifico Signor Marc'Antonio, fratelli de' Barbari". A nord della villa si apre il ninfeo,
fontana ricca di ornamenti di stucco e di pitture, opera dello scultore Alessandro Vittoria. Lo
stesso artista realizzò gli stucchi sulle pareti interne della villa che incorniciano gli
affreschi di Paolo Veronese ed i caminetti nelle stanze dedicate a Bacco e al tribunale d'Amore.
All'esterno realizzò la fontana di Nettuno ubicata nell'ingresso a sud e tutte le numerose opere
scultoree che completano e decorano il parco. Nelle immediate vicinanze è situato il "Museo delle
Carrozze", dove sono esposte numerose e differenti carozze di varia nazionalità, prevalentemente
del XIX secolo.
municpio - ca' Nani XVI secolo
ITINERARIO CICLOTURISTICO DI VALORE STORICO PAESAGGISTICO
Collegamento del Barco della Regina Cornaro con Villa Barbaro
IL TERRITORIO DI MASER
Benvenuti a Maser, fra natura, chiese e ville patrizie, Maser e le altre zone del Comune -
Crespignaga, Coste, Madonna della Salute e Multiparte - offrono, ciascuna, curiosità e piccoli
gioielli che meritano una visita. Potete inoltrarvi nel verde delle nostre colline in tanti modi,
su e giù per sentieri che parlano di storia e di natura. Attorno alla sommità dei colli Sùlder e
Collalto sono state riportate in vita le trincee e gli osservatori bellici della prima guerra
mondiale. Da Forcella Mostaccin si può percorrere il sentiero didattico "Col de Spin", con
interessanti spunti paesaggistici, naturalistici e geologici. Numerose ville, testimonianza
dell'arte dal Cinquecento al Settecento, indicano che da sempre questa terra è privilegiata per
la bellezza del paesaggio e la dolcezze del clima: riparata dai venti di tramontana e dalle
correnti fredde del fiume Piave, questa terra offre una condizione ideale per tutte le
coltivazioni, tra cui l'olivo, la vite e il ciliegio. Qui potrete ritrovare i ritmi e i colori
delle quattro stagioni, gustando i sapori della tradizione veneta.
BARCO DELLA REGINA CORNARO
Caterina Cornaro, vedova del re di Cipro, nel 1473 rinunciò al regno, donandolo alla Repubblica
Veneta.
In cambio, la Serenissima concesse a Caterina la signoria di Asolo, dove la regina si trasferì
con tutta la sua corte facendo edificare, nel 1490, il Barco.
Di tutta la struttura oggi rimangono visibili la barchessa con tracce di antichi affreschi,
l'oratorio ed il loggiato.
Il Barco era luogo di svaghi e centro amministrativo di una vasta area agricola.
Era formato da tre circuiti di mura: il primo, che ospitava animali esotici e piante era
attraversato da corsi d'acqua e dominato da un'alta torre.
Il secondo, racchiuso tra mura merlate, con un lungo edificio si du un lato cingeva una vasta
corte.
Il terzo racchiudeva il Palazzo della regina, con giardini e una retrostante pescheria.
VILLA BARBARO
Costruita da Andrea Palladio tra il 1550 e il 1560 per i nobili fratelli veneziani Daniele e
Marcantonio Barbaro, la villa è perfetta sintesi della civiltà delle ville venete e del loro
ruolo di centri amministrativi della proprietà terriera.
Inoltre, la perfetta armonia tra architettura e decorazioni pittoriche e scultoree rendono Villa
Barbaro un capolavoro dell'arte cinquecentesca.
Gli interni sono affrescati da Paolo Veronese, le decorazioni plastiche furono affidate ad
Alessandro Vittoria, brillante allievo del Sansovino, che curò le rifiniture a stucco.
A nord della villa si apre l'elegante ninfeo. Ad est sorge il tempietto dedicato a Cristo
Redentore: progettato dal Palladio sullo stile classicheggiante del Pantheon, è ornato di statue
di Orazio Marinali e stucchi del Vittoria.
Il Castello
Le notizie del castello di Maser risalgono al 1200: in quell'anno il vescovo di Belluno, dopo
un'alleanza militare, cedette al Comune di Treviso i diritti sul castello di Maser.
Da vari atti notarili relativi ai passagi di proprietà sul castello in epoca medievole possiamo
comprendere come fosse strutturato il castello: una cinta muraria all'interno della quale era
posta un'altra fortificazione, il dongione, comprendente una torre, un palazzo e una casa, le
sedi del signore. Separate dal dongione erano le canipe, ossia depositi per derrate in cui i
contandini del territorio circostante potevano immagazzinare al sicuro i propri beni. All'interno
della cinta muraria infatti il popolo trovava sicurezza nei momenti di assedio.
Oggi nel sito si possono riconoscere i resti di una cisterna in muratura vicino al margine
orientale della spianata. Nelle carte topografiche antiche, il sito del castello era identificato
dal nome "Colle Castellaro", a nord-ovest di Villa Barbaro; se a ovest il Colle Castellaro è
difeso dalla ripida val Calmoreggio, ad est è privo di difese naturali: è per questo che per
renderlo inaccessibile furono scavati due profondi fossati.