Maser (TV) - 23 ottobre 2008


chiesa


Tempietto di Villa Barbaro

Ambito culturale: edificio rinascimentale (XVI sec.)
Il Tempietto fu progettato da Andrea Palladio su commissione di Marc'Antonio Barbaro, come ricordato nella trabeazione del portico d'ingresso, ed ebbe la doppia funzione di cappella della famiglia Barbaro e di chiesa parrocchiale per il borgo. L'edificio presenta una pianta rotonda, sormontata da una cupola, sulla quale in corrispondenza degli assi si aprono le cappelle. Le due statue che affiancano la gradinata, raffiguranti la Fede e la Carità, sono opere dello scultore Orazio Marinali da Bassano (1643-1720), mentre il complesso decorativo scultoreo viene attribuito come ideazione e direzione ad Alessandro Vittoria.


Villa Barbaro
Ambito culturale: edificio rinascimentale (XVI secc.)
Il Palladio, nel progettare la villa, si avvalse di un fabbricato già esistente, al quale affiancò i due corpi delle barchesse, integrandoli armonicamente in un'architettura compatta. Il progetto originale è fedele alle immagini riportate nei "Quattro Libri" del Palladio, dove si specifica che la "fabbrica" apparteneva a "Monsignor Reverendissimo Eletto di Aquileia e al Magnifico Signor Marc'Antonio, fratelli de' Barbari". A nord della villa si apre il ninfeo, fontana ricca di ornamenti di stucco e di pitture, opera dello scultore Alessandro Vittoria. Lo stesso artista realizzò gli stucchi sulle pareti interne della villa che incorniciano gli affreschi di Paolo Veronese ed i caminetti nelle stanze dedicate a Bacco e al tribunale d'Amore. All'esterno realizzò la fontana di Nettuno ubicata nell'ingresso a sud e tutte le numerose opere scultoree che completano e decorano il parco. Nelle immediate vicinanze è situato il "Museo delle Carrozze", dove sono esposte numerose e differenti carozze di varia nazionalità, prevalentemente del XIX secolo.


municpio - ca' Nani XVI secolo


ITINERARIO CICLOTURISTICO DI VALORE STORICO PAESAGGISTICO


Collegamento del Barco della Regina Cornaro con Villa Barbaro

IL TERRITORIO DI MASER
Benvenuti a Maser, fra natura, chiese e ville patrizie, Maser e le altre zone del Comune - Crespignaga, Coste, Madonna della Salute e Multiparte - offrono, ciascuna, curiosità e piccoli gioielli che meritano una visita. Potete inoltrarvi nel verde delle nostre colline in tanti modi, su e giù per sentieri che parlano di storia e di natura. Attorno alla sommità dei colli Sùlder e Collalto sono state riportate in vita le trincee e gli osservatori bellici della prima guerra mondiale. Da Forcella Mostaccin si può percorrere il sentiero didattico "Col de Spin", con interessanti spunti paesaggistici, naturalistici e geologici. Numerose ville, testimonianza dell'arte dal Cinquecento al Settecento, indicano che da sempre questa terra è privilegiata per la bellezza del paesaggio e la dolcezze del clima: riparata dai venti di tramontana e dalle correnti fredde del fiume Piave, questa terra offre una condizione ideale per tutte le coltivazioni, tra cui l'olivo, la vite e il ciliegio. Qui potrete ritrovare i ritmi e i colori delle quattro stagioni, gustando i sapori della tradizione veneta.

BARCO DELLA REGINA CORNARO
Caterina Cornaro, vedova del re di Cipro, nel 1473 rinunciò al regno, donandolo alla Repubblica Veneta.
In cambio, la Serenissima concesse a Caterina la signoria di Asolo, dove la regina si trasferì con tutta la sua corte facendo edificare, nel 1490, il Barco.
Di tutta la struttura oggi rimangono visibili la barchessa con tracce di antichi affreschi, l'oratorio ed il loggiato.
Il Barco era luogo di svaghi e centro amministrativo di una vasta area agricola.
Era formato da tre circuiti di mura: il primo, che ospitava animali esotici e piante era attraversato da corsi d'acqua e dominato da un'alta torre.
Il secondo, racchiuso tra mura merlate, con un lungo edificio si du un lato cingeva una vasta corte.
Il terzo racchiudeva il Palazzo della regina, con giardini e una retrostante pescheria.

VILLA BARBARO
Costruita da Andrea Palladio tra il 1550 e il 1560 per i nobili fratelli veneziani Daniele e Marcantonio Barbaro, la villa è perfetta sintesi della civiltà delle ville venete e del loro ruolo di centri amministrativi della proprietà terriera.
Inoltre, la perfetta armonia tra architettura e decorazioni pittoriche e scultoree rendono Villa Barbaro un capolavoro dell'arte cinquecentesca.
Gli interni sono affrescati da Paolo Veronese, le decorazioni plastiche furono affidate ad Alessandro Vittoria, brillante allievo del Sansovino, che curò le rifiniture a stucco.
A nord della villa si apre l'elegante ninfeo. Ad est sorge il tempietto dedicato a Cristo Redentore: progettato dal Palladio sullo stile classicheggiante del Pantheon, è ornato di statue di Orazio Marinali e stucchi del Vittoria.


Il Castello
Le notizie del castello di Maser risalgono al 1200: in quell'anno il vescovo di Belluno, dopo un'alleanza militare, cedette al Comune di Treviso i diritti sul castello di Maser.
Da vari atti notarili relativi ai passagi di proprietà sul castello in epoca medievole possiamo comprendere come fosse strutturato il castello: una cinta muraria all'interno della quale era posta un'altra fortificazione, il dongione, comprendente una torre, un palazzo e una casa, le sedi del signore. Separate dal dongione erano le canipe, ossia depositi per derrate in cui i contandini del territorio circostante potevano immagazzinare al sicuro i propri beni. All'interno della cinta muraria infatti il popolo trovava sicurezza nei momenti di assedio.
Oggi nel sito si possono riconoscere i resti di una cisterna in muratura vicino al margine orientale della spianata. Nelle carte topografiche antiche, il sito del castello era identificato dal nome "Colle Castellaro", a nord-ovest di Villa Barbaro; se a ovest il Colle Castellaro è difeso dalla ripida val Calmoreggio, ad est è privo di difese naturali: è per questo che per renderlo inaccessibile furono scavati due profondi fossati.
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