Onore lacrime e riconoscente affetto all'eroica virtù dei soldati godigesi che nella terribile
guerra 1915 - 1916 - 1917 - 1918 caddero trionfando.
A loro gloria perenne la patria questo monumento pose il 12 ottobre 1919.
municipio
Villa Priuli sec. XVII
Antiquarium di Villa Priuli
È tra le ville godigesi di maggiore interesse e valore per i rapporti spaziali e armonici della
sua architettura. Sorge nel cuore dell'abitato di Castello di Godego al crocevia tra due
importanti tracciati di antico impianto: quello che attraversa l'abitato in direzione sud-nord e
si riconnette alla strada per Castelfranco e quello che si sviluppa in direzione est-ovest in
direzione di Bassano e Ramon di Loria.
L'interno della villa è a pianta quadrata, caratterizzata dalla presenza di un alto salone a "T".
Tutte le pareti, che conservano i soffitti in travi di legno alla sansovina, sono affrescate con
dipinti di un ignoto frescante tardo-veronesiano. Da sud a nord gli affreschi dell'atrio
rappresentano, sulle sovrapporte a destra, le Arti: Scultura, Pittura, Poesia e Musica. Sulle
sovrapporte a sinistra sono affrescate la Geometria e l'Astronomia. Entro le stanze d'angolo, le
sovrapporte raffigurano Virtù: a nord-ovest è la Fama, a nord-est la Giustizia, a sud-ovest la
Fortezza, a sud-est il Tempo.
L'edificio è sede della Biblioteca Comunale, del Centro Culturale Villa Priuli e del Museo
Civico. Vi sono raccolte due collezioni di reperti archeologici dell'età del bronzo medio-recente
e di epoca romana che rappresentano significativamente l'evoluzione della civiltà nel territorio
comprensoriale.
Il centro è abitato sin dalla Preistoria e tutt'oggi sono visibili "le Motte", un tipico
insediamento dell'età del bronzo. Nel centro storico, nel V secolo, si stanziò una tribù di Goti,
che diede origine al primo nucleo del castello e quindi al nome del paese. Sotto la dominazione
veneziana, anche qui prese inizio il fenomeno delle Ville Venete ad opera dei patrizi possessori
di terre: la cultura veneziana si riflette nell'architettura, nell'ambiente, nel linguaggio,
negli usi, costumi e tradizioni e gli antichi edifici del castello, dal '400 all'800, si
trasformano in ville dai nomi altisonanti del patriziato Veneto. Si ricordano: Villa Mocenigo
Garzoni Martini, del XV sec.; Villa Priuli Moresco Turcato, del sec. XVII, "residuo" di un antico
complesso di villa-castello, con il vicino oratorio di Sant'Antonio; Cà Zorzi, ora Beltrame,
risalente al sec. XV. Degnidi nota sono inoltre: un piccolo edificio lungo via Roma, dalla
particolare decorazione a righe verticali della facciata; la stessa via Roma, per la presenza di
piccole abitazioni rurali di architettura minore, alcune delle quali affrescate in facciata; il
castellare di Ezzelino da Romano, resto della fortezza ezzeliniana risalente al XIII secolo. Nei
dintorni, Villa Cà Leoncino, risalente al XVIII secolo, tipica villa di campagna veneta.